Il consiglio del mese di Dicembre

                                                                                                  PERCHÈ PULIRE IL FORNO?                                                                                                Mantenere un forno pulito significa avere un miglior funzionamento e una migliore efficienza energetica, preservare l’elettrodomestico, lavorare e cucinare in un ambiente più sano e igienico. La pulizia deve essere prevista sia che si tratti di forno elettrico che di forno a microonde, in modalità diverse ma comunque in grado di far tornare le superfici interne brillanti e igienizzate, pulite da unto, grasso e odori. Per pulire il forno molti modelli prevedono già funzioni integrate, basta selezionarle per poter ottenere un normale ciclo pulente, mentre esistono altri metodi più naturali ed efficaci che sanno donare una pulizia più approfondita senza rovinare le parti interessate e i rivestimenti superficiali. L’ideale sarebbe pulire il forno in base all’utilizzo, per un uso domestico normale, una volta alla settimana è più che sufficiente. Almeno una volta al mese, però, è bene che vi dedichiate ad una pulizia più approfondita.

                   LA PULIZIA AUTOMATICA 

I forni tecnologicamente avanzati prevedono la possibilità di una pulizia interna che già la casa costruttrice ha previsto fin dalla fase di progettazione, inserendo l’opzione all’interno di una funzione specifica. Se effettuata costantemente, tale pulizia funziona discretamente bene, ma per poter avere un effetto migliore è necessario prevedere una pulizia più fine e più attenta, che richiede però qualche sacrificio.

A seconda del modello è possibile più che altro ottenere una cancellazione degli odori, sia che si tratti di forno a microonde che di forno elettrico, ma ovviamente risulta difficile eliminare in automatico l’unto e le incrostazioni che sono presenti sui rivestimenti interni, tranne in alcuni rari casi.
I dispositivi autopulenti dei moderni forni elettrici consistono in sistemi pirolitici oppure catalitici.


Pulizia con sistema catalitico. In elettrodomestici caratterizzati da sistemi catalitici è necessario sostituire i pannelli ogni 24 o 36 mesi, in quanto superficialmente hanno una finitura caratterizzata da micro porosità che col tempo non svolgono più la loro funzione e perdono le loro proprietà. Lo scopo di tale tipo di pulizia è quello di trasformare il grasso in vapore, semplificandone la rimozione.
Pulizia con sistema pirolitico. Nei forni invece con sistema autopulente pirolitico, la funzione, una volta attivata, porta la temperatura interna a quasi 600 gradi, in modo da incenerire i residui di grasso. Nonostante possiate spaventarvi nel leggere la temperatura che l’elettrodomestico può raggiungere, dovete sapere che lo sportello viene automaticamente bloccato in modo che nemmeno accidentalmente si possa aprire. Una volta che l’autopulizia termina e la temperatura diminuisce, l’apertura si sblocca. In entrambi i casi, al termine dell’avvenuta pulizia, un panno inumidito di acqua o con un minimo di detergente (magari formato naturalmente), serve per rimuovere eventuali residui emersi in seguito all’attivazione della funzione autopulente. 

                                                                               LA PULIZIA DEL FORNO CON PRODOTTI SPECIFICI
Pulire il forno con prodotti specifici è certamente più indicato perché, rispetto alla pulizia automatica, riuscirete a igienizzare meglio. Dovete però considerare che questi prodotti, pur essendo specificatamente pensati per tale impiego, contengono agenti chimici e corrosivi. È importante quindi attenersi meticolosamente alle istruzioni d’uso, onde evitare di rovinare le parti trattate. Nel forno troverete componenti rivestiti in vetro, in ceramica, in metallo, ma anche trattamenti superficiali speciali.
Il funzionamento dei prodotti specifici è molto simile, indipendentemente dalla marca. Generalmente sono in formato spray, schiuma o liquido. Di solito si spruzzano in maniera uniforme con forno tiepido (assolutamente non caldo), si lasciano agire un’ora circa e poi con una spugna si rimuove ciò che rimane, per risciacquare in seguito con una spugna inumidita o semplicemente vaporizzando acqua.
È fondamentale non utilizzare prodotti abrasivi: la spugna deve essere preferibilmente morbida, lasciando la paglietta o simile solo per le griglie estraibili in acciaio inossidabile, utile per togliere le morchie o i residui.
Prodotti corrosivi non vanno impiegati per i forni autopulenti e non vanno intaccate le ventole.
Alcuni di questi spray hanno un odore forte e pungente: prendete dei guanti e una mascherina per evitare spiacevoli inalazioni. È poi importante lasciare aperto il forno per aerare al meglio l’ambiente interno.

                                                                               PULIRE IL FORNO CON PRODOTTI NATURALI
Per pulire il forno esistono infiniti metodi naturali che possono ridurre l’uso di prodotti chimici. Non per questo, però, risultano meno efficaci. Inoltre riescono anche a fornire un importante contributo all’ambiente e all’ecologia, avendo un ridotto grado di tossicità.
Il rimedio più semplice, utile ad esempio per una pulizia settimanale, oppure per pulire il forno dopo un uso quotidiano e occasionale, è affidarsi al limone. Il contenuto di acido citrico in mezzo limone è sufficiente per avere una buona igienizzazione. Passare sulle pareti interne mezzo limone (eliminare i piccoli noccioli per evitare rigature), oppure una spugna morbida imbevuta nel succo di limone, permette di ottenere un ottimo risultato, abbinando anche un buon profumo. Il risciacquo deve essere poi effettuato con acqua tiepida, con l’ausilio di un panno umido.
Alternativa al limone è l’aceto bianco. Diluitelo con acqua in proporzione di tre parti a una (3 di aceto e una di acqua tiepida) e avrete ottenuto una potente ed efficace miscela pulente. Vaporizzata sulle superfici e sparsa con un morbido panno in microfibra o con una spugna, lasciata agire per almeno mezz’ora, contribuirà a sciogliere le incrostazioni e a eliminare l’unto e i cattivi odori.
Un metodo ulteriore, sempre facendo affidamento sui prodotti naturali, consiste nel preparare una mistura con acqua e bicarbonato al 10%. Mescolate il composto fino ad ottenere un liquido uniforme e quindi tamponate le pareti del forno con una spugna imbevuta, prima di passare al risciacquo.
Non contenendo elementi chimici, tossici e agenti abrasivi, in questi casi è consigliabile riscaldare il forno a circa 50 gradi, spegnerlo, poi aprite lo sportello e iniziate la pulizia. Il lieve riscaldamento facilita lo scioglimento del grasso depositato sulle pareti.

                                                                               COME PULIRE IL FORNO A MICROONDE
Anche per il forno a microonde la pulizia è necessaria. Soprattutto in termini di odori. Questo piccolo elettrodomestico da cucina, ormai presente in moltissime abitazioni per praticità e ridotto ingombro, sa dare buoni risultati se viene mantenuto pulito e senza residui odorosi al suo interno.
I prodotti descritti in precedenza vanno più che bene, più o meno con gli stessi metodi di utilizzo consigliati per il forno elettrico. Le superfici di un microonde appaiono però più delicate rispetto a quelle di un normale forno e dunque il prodotto abrasivo è bandito.
Il piatto girevole va trattato come la leccarda: estratto e lavato a parte con un detergente specifico per vetro.
Qualcuno suggerisce di pulire il microonde con una mistura di acqua e candeggina, ponendo in un recipiente in vetro 2 parti di acqua e una di candeggina, per poi accendere il forno per un minuto alla massima potenza. Un panno aiuta la rimozione dei residui, ma è poi opportuno lasciare aperto il vano per almeno un paio d’ore.

Il consiglio del mese di Novembre

                                                                              COTTURA AD INDUZIONE: VANTAGGI E SVANTAGGI                                                                                   Il piano cottura a induzione è una tecnologia sempre più apprezzata al giorno d’oggi, un’alternativa moderna e pratica rispetto ai classici fornelli a gas da cucina. Ovviamente, prima di scegliere questa soluzione è importante valutarne con attenzione i vantaggi e gli svantaggi, analizzando nel dettaglio pro e contro del piano a induzione. In particolare, bisogna considerare una serie di aspetti come il risparmio energetico, il comfort in cucina e il rapporto qualità-prezzo, per capire se si tratta realmente dell’opzione più adatta alle proprie esigenze.

                      COME FUNZIONANO?

I piani a induzione hanno un rivestimento in vetroceramica, sotto il quale sono presenti le bobine che, alimentate dalla corrente elettrica, generano un campo elettromagnetico attraverso il fenomeno dell’induzione elettromagnetica. Quando si attiva una zona di cottura, il campo elettromagnetico si trasferisce alle pentole in quanto dotate di un fondo in materiale ferroso generando calore. A differenza di quanto si possa immaginare le cucine ad induzione consumano meno dei tradizionali fornelli a gas. I tempi di cottura sono notevolmente ridotti e l’efficienza è superiore, riflettendosi sui consumi. Probabilmente con una cucina ad induzione sarà necessario aumentare la potenza impegnata standard di un’utenza domestica. Gli ultimi modelli hanno delle funzioni specifiche per una regolazione automatica della potenza dei fuochi. In questo modo quando accendiamo più fuochi contemporaneamente, si evita un consumo troppo alto limitandone la potenza massima secondo la potenza disponibile per la propria fornitura. Per chi ha un impianto fotovoltaico spostare i consumi verso l’elettricità può essere solo un vantaggio.  





                                                                                                         VANTAGGI

I vantaggi principali di un piano a induzione sono l’elevata efficienza energetica e l’alto rendimento offerti da questa tecnologia. Questo sistema di cottura accelera le preparazioni, infatti raggiunge rapidamente la temperatura richiesta e in più distribuisce il calore in maniera uniforme, riducendo gli sprechi termici e migliorando la qualità della cottura. Un altro aspetto positivo dell’induzione è la regolazione delle temperature, i piani cottura sono dotati di un display digitale che consente di regolare in maniera precisa la temperatura. A seconda del tipo di cottura che dovrai eseguire, puoi impostare la temperatura precisa con il massimo beneficio per la ricetta. Il piano delle cucine a induzione rimane freddo intorno alla pentola e la zona di cottura si attiva solo se questa è a contatto con la piastra.

Si tratta inoltre di impianti semplici da usare, dotati spesso di un pratico display digitale dal quale gestire tutte le zone di cottura e le varie funzionalità disponibili. È anche un prodotto resistente e durevole, caratterizzato da un design moderno e contemporaneo, un impianto sicuro in quando funziona senza gas e non richiede bruciatori e fiamme.

Il piano cottura a induzione è facile da pulire, grazie alla presenza di un solo rivestimento piano senza ulteriori elementi difficili da pulire. Rappresenta anche una modalità di cottura ecologica, poiché non si utilizza una fonte fossile di energia come il gas naturale ma l’energia elettrica, la quale può arrivare da una fornitura elettrica da fonti rinnovabili o essere autoprodotta con il fotovoltaico.

                                                                                                         SVANTAGGI 

Tra i contro di un piano cottura a induzione c’è senz’altro il costo elevato d’acquisto, infatti rispetto agli altri tipi di piani cottura quelli a induzione sono i più cari sul mercato. Ciò vale soprattutto per i modelli di nuova generazione, oppure per i prodotti di fascia alta più completi e avanzati, tuttavia si possono trovare anche piani a induzione più economici adatti a un budget limitato.

Un altro svantaggio è la necessità di utilizzare pentole e padelle specifiche, con un fondo piatto realizzato in materiale ferroso in acciaio o ferro, mentre non vanno bene utensili da cucina in alluminio o rame. Hai una pentola e non sai se puoi usarla con la cucina a induzione? Puoi fare una semplice verifica: per constatare che sia adatta basta prendere una calamita e controllare che si attacchi al fondo della pentola!

Un ulteriore lato negativo è l’aumento di potenza complessiva all’interno dell’abitazione, infatti con un piano a induzione si superano spesso i 3 kW e bisogna richiedere un incremento di potenza del contatore elettrico a 4,5 o 6 kW.

Il consiglio del mese di Ottobre

                                                                                           LA MANUTENZIONE DEL FRIGORIFERO
Alla base del funzionamento del frigo c’è un gas refrigerante, in genere il freon. Il gas passa da un compressore che si trova sul retro del frigo, e per effetto della compressione aumenta repentinamente di temperatura. A questo punto il gas passa nella serpentina,attraverso la quale si raffredda rilasciando il calore nell’ambiente. Durante il raffreddamento, il gas passa allo stato liquido per poi passare in una valvola che lo fa nuovamente espandere in modo che torni in parte allo stato gassoso. Questa ennesima “trasformazione” fa sì che il gas subisca un grosso abbassamento di temperatura. A questo punto questo misto di liquido e gas molto freddo passa in una seconda serpentina, che si trova proprio dietro la parete del frigorifero, viene a crearsi un ambiente refrigerato.

                PULIRE L’INTERNO DEL FRIGO

Effettuare una regolare pulizia del frigo è importante sia per garantire una corretta igiene dell’ambiente, sia per evitare problemi tecnici. I cassetti e le parti mobili, possono essere lavati con un normale detersivo per i piatti, mentre per le pareti interne si può utilizzare una soluzione di acqua e aceto o acqua e bicarbonato (igienizzanti naturali). Dopo aver effettuato la pulizia, è opportuno ripassare le superfici con un panno asciutto. Prima di reinserire gli accessori bisogna accertarsi che questi e il frigorifero siano ben asciutti. La pulizia andrebbe effettuata una volta al mese.

  ESTENDERE LA PULIZIA ANCHE ALLE GUARNIZIONI

Quando si pulisce l’interno del frigo, bisogna prendersi cura anche della guarnizione. Con un pennellino togliere l’eventuale sporco presente nelle pieghe, poi lavare con un panno bagnato con la stessa soluzione utilizzata per l’interno del frigorifero e infine ripassala con un panno asciutto.

 



                                ATTENZIONE ALLA TEMPERATURA

La temperatura del frigo dovrebbe essere tra i 4°C e gli 8°C. Soprattutto d’estate siamo portati ad abbassarla il più possibile, ma questo può comportare degli inconvenienti: i cibi, soprattutto quelli più vicini alla parete, tendono a congelarsi e potrebbero formarsi lastre di ghiaccio sulle pareti. Quando questo avviene ripetutamente alla lunga l’efficienza del frigorifero viene compromessa: il potere refrigerante della macchina è minore e il motore lavora continuamente. Il risultato? Un maggiore consumo di energia elettrica, che cresce del 20%.

                   

 

                            NON TRALASCIARE LA SERPENTINA

Spesso si tende a dimenticarsene, ma il retro del frigorifero non andrebbe trascurato. La serpentina, infatti, permette lo scambio di calore tra la macchina e l’esterno, che viene ostacolato dalla presenza di polvere. Per pulirla si può procedere con un semplice panno o con l’aspirapolvere. Non usare mai liquidi. Per i frigoriferi a libera installazione tale operazione andrebbe fatta due o tre volte l’anno, mentre per quelli a incasso una volta l’anno.                                       

 

 

                                                                                                 ATTENZIONE AI RUMORI

Il frigorifero ci parla, basta prestare attenzione al rumore che produce. Il motore funziona di continuo, senza avere pause? Il termostato del frigorifero potrebbe non funzionare più bene e dovrebbe essere cambiato. Avverti strane vibrazioni? I bulloni che bloccano il motore potrebbero essersi allentati o i piedini del frigorifero non essere più in equilibrio. Il frigorifero produce un fastidioso ronzio? È bene controllare la serpentina, le cui spire potrebbero essersi staccate.

Il consiglio del mese di Settembre

                                                                                 L’UTILIZZO DELLA LAVASTOVIGLIE

La lavastoviglie, se utilizzata nel modo corretto, consuma meno acqua ed energia rispetto al lavaggio a mano dei piatti.                                                                    Vi elenchiamo dei piccoli accorgimenti da seguire per ottenere il massimo dal vostro elettrodomestico:

  •  Aziona sempre la lavastoviglie a pieno carico. Scegliendo programmi a bassa temperatura o eco, quando le stoviglie sono poco sporche, puoi risparmiare centinaia di litri d’acqua all’anno.
  •  Meglio usare i programmi a bassa temperatura: se imposti un programma a 50 gradi, puoi risparmiare una notevole quantità di energia.                         
  •  Se i piatti sono molto sporchi, togli i residui a mano prima di metterli in lavastoviglie. Dai una passata con i tovaglioli di carta usati a tavola o con la spugnetta dei piatti inumidita per non sprecare acqua inutilmente.      
  •  Alcune stoviglie possono rovinarsi a causa delle alte temperature. Lava a mano i recipienti di plastica, piatti dipinti a mano o con decorazioni metalliche, il vetro soffiato, i contenitori di legno, ghisa o latta.     
  • Posiziona nel modo corretto le stoviglie all’interno dell’elettrodomestico. Bicchieri, tazze, ciotole vanno nel ripiano superiore, che generalmente è più basso.


LAVASTOVIGLIE: ALCUNI MITI DA SFATARE!

Non è vero che tanto detersivo in lavastoviglie rende i piatti più puliti. È sempre bene far partire la lavastoviglie a pieno carico, inserendo la giusta quantità di detersivo, senza eccedere. La giusta dose di detersivo per la giusta quantità di stoviglie aiuta a sfruttare al pieno le potenzialità di questo elettrodomestico.
Non usare l’aceto al posto del brillantante. L’aceto è un acido e, sul lungo periodo, non si possono escludere danni alla lavastoviglie e alle stoviglie stesse. La sua azione, inoltre, non è equiparabile a quella del brillantante, perché non lascia la patina sulle stoviglie che fa scivolare via l’acqua. Ricorda che, molto spesso, nelle tabs è già incluso il brillantante, quindi se utilizzi un prodotto che contiene già il brillantante è opportuno disattivare quello della macchina.
Sciacquare i piatti a mano prima di inserirli in lavastoviglie non li rende più puliti. I detersivi hanno bisogno di sporco da pulire e, se i piatti si presentano già detersi, gli enzimi del sapone agiscono meno rispetto alle loro potenzialità.

Senza contare che l’operazione comporta uno spreco d’acqua inutile. Per eliminare i residui di cibo è meglio usare una spugnetta umida o i tovaglioli di carta usati durante il pasto (che comunque verrebbero buttati).
Lavare i piatti a mano non è più efficace che lavarli in lavastoviglie. La lavastoviglie garantisce un’ottima azione disinfettante grazie alle alte temperature raggiunte nelle fasi di lavaggio (50°-65° C) e risciacquo (70° C), più di quanto avviene solitamente lavando i piatti nel lavandino. In tutti i casi, anche a parità di temperatura, la quantità di acqua impiegata nel lavaggio a mano è nettamente superiore (la lavastoviglie utilizza tra i 10 e i 16 litri d’acqua a lavaggio). Anche se il lavaggio a mano avviene velocemente, questo può significare che i piatti non vengano lavati a fondo. Nel lavaggio a mano, infatti, il fattore più importante risulta lo strofinìo, nella lavastoviglie invece i differenti fattori (tempo, azione meccanica, temperatura e chimica del detergente) sono più equilibrati.

Il consiglio del mese di Agosto

 

 

Questo mese vi presentiamo il nuovo e prestigiosissimo FORNO AD INCASSO #omnichef prodotto da #Smeg.

 

Dotato di tecnologia multicooking, consente di conservare sapori, doratura e croccantezza grazie alla cottura tradizionale. Ottimo per preparare piatti sani grazie alle DIECI funzioni introdotte per cuocere a #vapore tra cui quelle #statiche e quelle #ventilate che hanno il privilegio di mantenere inalterati tutti i nutrienti. Omnichef è altrettanto PRATICO e veloce grazie alla presenza della nuova tecnologia a #microonde.

 

Il forno viene venduto con la SONDA a punta multipla che misura la temperatura in tre diversi punti, dal cuore dell’ingrediente alla superficie e, sperimentando la cottura combinata tradizionale a vapore con quella a microonde, consente un RISPARMIO fino al 40% di tempo rispetto alle tradizionali funzioni. 

Il consiglio del mese di Luglio

 

 

Il cuore della casa è da sempre la cucina! Da Quadrifoglio arredi, puoi trovarne una vasta collezione, che spazia dal classico allo stile moderno più ricercato.

 

Nella NOSTRA SELEZIONE sono inseribili i nuovi frigoriferi ad incasso da 75 cm di larghezza delle migliori marche come #whirlpool, #beko #indesit e #hotpoint.

 

Ricorda: Questi frigoriferi, aiutano a dare vita ad uno spazio perfetto.Grazie alla loro altezza, robustezza e capienza, riescono infatti a soddisfare le esigenze di tutta la famiglia, integrandosi pienamente anche alla linea estetica della tua cucina.

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